ALBEROBELLO, IL SINDACO SOSPENDE LA FESTA PATRONALE COMMERCIALE

di Savino Montaruli



Ambulanti fieristi che non esercitano la loro attività da quasi due anni e che grazie al provvedimento governativo che ha disposto la ripartenza delle Fiere Patronali, Feste e Manifestazioni commerciali speravano di poter esercitare la loro attività anche nel comune di Alberobello, come sta avvenendo altrove. Un’altra mazzata si abbatte sul commercio ambulante nella Capitale dei Trulli dove proprio il settore commercio ambulante sta continuando a subire ingiustamente provvedimenti contestati.

Reduce dai successi ottenuti nei comuni dove le Manifestazioni commerciali Patronali si stanno svolgendo grazie ad un impegno costante ed assiduo delle Associazioni degli Ambulanti, le stesse intervengono anche su quest’ennesima batosta che si abbatte sull’intera Comunità alberobellese affermando: “ormai il comune di Alberobello ci ha abituati a tutto e quest’altro provvedimento penalizzante completa un quadro davvero desolante. La normativa vigente afferma che queste Manifestazioni commerciali, calendarizzate ed incluse negli Strumenti di Programmazione comunale devono svolgersi. Grazie alla nostra tenacia il Governo ha anche chiarito che neppure è necessario il controllo degli accessi alle aree destinate a queste attività ma basta semplicemente indicare che tali liberi accessi devono avvenire con green pass con un eventuale controllo ma solo a campione e ad esclusiva responsabilità degli avventori. Ad Alberobello, ancora una volta autocraticamente ed unilateralmente si sopprime un Evento commerciale che nulla ha a che fare con interferenze di altra natura. I cittadini attendevano la ripartenza della Fiera in occasione della Festa Patronale dei SS. Medici nei giorni 25,26,27 e 28 settembre 2021 ma dovranno purtroppo prendere atto che mentre ai turisti viene concesso di fare praticamente tutto le tradizioni locali, la storia, la cultura vengono mortificate e sacrificate. Tirare in ballo la Diocesi per decisioni che sono chiaramente e nettamente separate e indipendenti tra quelle di natura religiosa e quelle commerciali è assolutamente strumentale. Qui si tratta di negare il diritto al lavoro e questo nulla deve avere a che fare con tutto il resto. Siamo davvero amareggiati e soprattutto solidali e vicini alla Comunità locale di Alberobello che dovrà ora subire anche quest’ulteriore privazione che giudichiamo del tutto arbitraria in un contesto quel è quello attuale del territorio e rispetto alle vigenti normative. Se il sindaco avesse avuto la sensibilità di convocarci gli avremmo potuto indicare la via, la strada sicura perché ad Alberobello ci fosse ciò che i cittadini e i lavoratori attendevano. Purtroppo ha deciso di ballare da solo e noi gli auguriamo un buon divertimento” – hanno concluso ironicamente i Rappresentanti di Categoria.

 

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