Comunicato - A Bari con Confcommercio la giornata contro l'illegalità


“Siamo il primo argine contro l'illegalità nell’economia, perché mettersi insieme significa sentirsi meno soli". Lo ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, intervenendo alla giornata di mobilitazione “Legalità, mi piace, organizzata dal'associazione”. Nel 2014 le imprese commerciali, gli alberghi ed i pubblici esercizi hanno perso 26,5 miliardi di euro per illegalità varie: abusivismo, contraffazione, taccheggio, criminalità. La stima è contenuta in uno studio della Confcommercio presentato oggi. Per un’impresa su due i propri livelli di sicurezza sono peggiorati rispetto all’inizio della crisi (2008): il dato è più accentuato nelle grandi città del Centro-Sud (58%) e per i tabaccai (63%). In crescita i furti (per il 68% delle imprese), l’abusivismo, la contraffazione e le rapine (in aumento per circa il 50-55% degli imprenditori).

"I risultati della nostra ricerca – ha osservato Sangalli - sono preoccupanti: ci dicono che un’impresa su due avverte un peggioramento della criminalità negli ultimi anni. È la spia di una sofferenza profonda che cresce". Peraltro, ha aggiunto, "sofferenza e disagio sono confermati anche dalle scelte dei consumatori: nel 2014 il 27% degli italiani ha acquistato almeno una volta un prodotto o un servizio illegale. Abusivismo, contraffazioni, estorsioni, usura, taccheggio, furti, rapine ed altri fenomeni criminosi – ha proseguito il presidente di Confcommercio – sottraggono al settore del commercio, degli alberghi e dei pubblici esercizi oltre 26 miliardi di euro all’anno, mettendo a rischio 260mila posti di lavoro regolari".

Il presidente Sangalli era in collegamento streaming con i capoluoghi italiani, dove le locali sezioni della Confcommercio hanno organizzato una serie di dibattiti e manifestazioni collaterali. Così a Bari, dalla Sala Verde della Camera di Commercio, il vicepresidente della Confcommercio Bari, Giuseppe Aquilino ha voluto ricordare Mario Nardella, il commerciante di Vieste ucciso l'11 novembre scorso durante una rapina: “Un altro di noi che ha pagato con la vita solo per aver esercitato il sacrosanto diritto a gestire liberamente un'attività commerciale. Ma permettetemi anche di sottolineare, in proposito, quel sottile comune denominatore che unisce la violenza ai danni del commercio, come nel caso di Mario Nardella, con l'illegalità che invece nasce dal commercio, con la criminalità che si insinua nel sistema minandone alla base i principi e distruggendo colpo dopo colpo quella sorte di welfare economico che sovente le nostre attività sono chiamate a svolgere soprattutto nelle città del Sud”.

Dopo, l'intervento del Prefetto di Bari, Antonio Nunziante: “Non bisogna giustificare l’illegalità con il momento di crisi”. E poi ha posto l'accento sulla necessità di fare “lavoro di squadra tra le forze dell’ordine e le imprese” e sul protocollo che sarà firmato a breve con il Presidente della CCIAA Bari sulla videosorveglianza, con costi per l’installazione degli impianti al 50% tra Camera di Commercio e imprese”. Infine l'invito a denunciare: “Ci sono 1000 possibilità per denunciare in forma anonima senza fare l’eroe. Più si denuncia più aumentano le aliquote di assegnazione della sicurezza sul territorio”.

Quindi, tra gli altri, il comandante provinciale dei Carabinieri – Colonnello Rosario Castello, d'accordo con il prefetto sulla necessità di fare squadra: “Dove c’è collaborazione ci sono anche risultati, anche se a volte non immediati. Occorre avere fiducia ed il coraggio di denunciare. Le stazioni dei carabinieri sono importanti centri di indagine ed investigativi; va lodato il lavoro delle forze dell’ordine sulla strada che rischiano la vita. Particolarmente grave è la situazione che vede imprese lavorare con beni riciclati e che alterano il mercato.

E il comandante provinciale delle Guardia di Finanza Colonnello Vincenzo Mangia “Siamo a disposizione e impegnati sul territorio. L'invito è a fare segnalazioni. Molte sono le azioni in atto che vanno nella direzione di colpire i fenomeni e agiamo in perfetto coordinamento con le altre Forze dell’ordine”. Infine il Questore dott. Antonio De Iesu: “Il fenomeno dell’attività predatoria tocca direttamente la gente comune ed è un fenomeno in ascesa complice una serie di fattori. L’impegno deve essere concreto. Si deve cercare di restringere il più possibile l’obiettivo con il coordinamento di tutti, razionalizzare ed evitare doppioni di intervento”.

 

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