ASSURDA LA MANCATA RIPARTENZA DI FESTE, FIERE, FESTE PATRONALI E PARROCCHIALI, EVENTI TRADIZIONALI.

di Savino Montaruli



La ripartenza delle manifestazioni fieristiche, feste, fiere, feste patronali e parrocchiali, eventi tradizionali tarda ad arrivare e questo non va giù agli ambulanti che tanto impegno hanno messo in campo in questi lunghissimi 18 mesi di paralisi totale delle suddette manifestazioni a causa delle sospensioni disposte unilateralmente dai comuni che tanti danni economici e psicologici hanno prodotto.

A livello regionale è stato attivato il Tavolo di Concertazione tra tutte le Associazioni di Categoria i cui referenti, al termine di un incontro presso la sede di Confcommercio a Bari, hanno ribadito che: “la legge regionale 30 dicembre 2020, n. 35, all’art. 40 (Misure temporanee straordinarie e urgenti in favore della categoria dei fieristi danneggiata dalle restrizioni alle attività economiche connesse all’emergenza sanitaria da Covid-19) al comma 5, recita: “le istanze per l’assegnazione di posteggi in fiere già presentate ai Comuni da parte dei soggetti destinatari delle misure contenute nella presente legge in relazione ad eventi annullati per effetto dell’emergenza sanitaria in corso conservano la propria validità e si intendono presentate per l’edizione successiva dei medesimi eventi fino a che gli stessi non abbiano effettivamente luogo”. Il comma 6 del medesimo articolo aggiunge: “Per gli eventi, per i quali non sia già stata presentata istanza, gli operatori interessati potranno presentare, con modalità semplificata, apposita manifestazione di interesse a partecipare all’iniziativa programmata al Comune competente per territorio, che provvederà a formulare tempestivo riscontro.” Il comma 7 conclude: “Il termine ultimo di validità di tutte le misure previste nel presente articolo è correlato al perdurare all’emergenza sanitaria, fatte salve diverse disposizioni da adottarsi con apposito provvedimento di Giunta regionale.”

Crediamo dunque – aggiungono – che sia assolutamente inaccettabile che comuni, come quello di Andria, possano continuare a chiedere la presentazione di nuove istanze ad operatori che la legge regionale ha salvaguardato e che hanno diritto ai benefici che con tanta fatica, grazie all’abnegazione e al duro lavoro degli Uffici regionali del Settore Attività Economiche e di tutti i colleghi, abbiamo conseguito. Ci sono comuni che per le fiere soppresse o sospese nell’anno 2020 hanno addirittura preteso il pagamento di onerosi diritti di segreteria e di procedure on line faticose e dispendiose. Per le fiere e feste, manifestazioni in ripartenza quest’anno non è dunque previsto alcun onere né presentazione di istanze se non, in modalità semplificata, da parte di coloro che non lo abbiano fatto nel 2020. Sindaci, burocrati e addetti Suap ne prendano atto e diano seguito a quanto previsto dalla legge”.

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