ANDRIA, IL “CASO PAPPARICOTTA”.

di Savino Montaruli



Il “caso Papparicotta” è scoppiato e nonostante il silenzio assoluto di istituzioni, di politici, amministratori locali e persino degli Organi di Controllo, i Rappresentanti delle Associazioni Andriesi, anche iscritte alla Sezione Ambiente dell’Albo comunale, non ci stanno e per la giornata di lunedì 13 giugno si preparano ad elaborare e presentare un Esposto attraverso il Comando della Polizia L. di Andria. Un esposto che mira anche a fare chiarezza sulla lettera pubblicata da un assessore dell’attuale giunta comunale con la quale si chiedeva già da settimane, da oltre un mese, al Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani di intervenire. L’Esposto mira anche a conoscere quali siano stati gli esiti di quella lettera; se ci siano stati o meno interventi, ma dalle testimonianze video pare non ci siano stati, e soprattutto in assenza degli interventi richiesti quali siano state le azioni conseguenziali da parte dell’Ente comunale nel cui territorio ricade l’Azienda Agricola Papparicotta. Altra questione non di secondo piano è la ricerca di cause e di eventuali responsabilità nel mancato affidamento attraverso Bando ad evidenza pubblica della gestione o comunque della cura e manutenzione dell’Azienda Agricola. Infine la richiesta specifica, tecnica e scientifica, sui danni che la mancata bonifica dell’area abbiano eventualmente potuto produrre, seppur potenzialmente, quale veicolo di pericolo a causa di potenziali incendi, spontanei o dolosi nonché in relazione alle raccomandazioni della Regione Puglia, avendo promosso anche una campagna video sul tema, ai fini della prevenzione della diffusione della Xylella ricordando l’obbligo dal 10 marzo al 15 maggio delle lavorazioni del terreno; cosa che non sarebbe  avvenuta a Papparicotta , come si vede nel video servizio dossier di “Io Ci Sono!”

Una situazione drammatica della quale in tanti sono a conoscenza ma altrettanti non hanno avuto né il coraggio né sentito il dovere di intervenire. Perché? Anche su questa domanda sostanziale chiederemo spiegazioni e chiarimenti – hanno sottolineato dall’Associazione di Volontariato andriese.

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