Donne e lavoro, Confcommercio: «Persistono disparità di genere intollerabili»

Nel giorno della Giornata Internazionale della Donna, la Confcommercio Bisceglie affronta il tema dell’imprenditoria femminile ai giorni nostri, tra difficoltà e proposte, tra disagi e soluzioni. Lo fa attraverso la voce di alcune delle donne protagoniste del panorama imprenditoriale locale.



Nel giorno della Giornata Internazionale della Donna, la Confcommercio Bisceglie affronta il tema dell’imprenditoria femminile ai giorni nostri, tra difficoltà e proposte, tra disagi e soluzioni. Lo fa attraverso la voce di alcune delle donne protagoniste del panorama imprenditoriale locale.

«Al giorno d’oggi essere donna e avviare un’attività imprenditoriale e professionale ha i suoi pro, dal punto di vista dell’indipendenza economica e della parità di genere - anche se parità ancora non è - e i suoi contro in termini di conciliazione tempi casa lavoro. A volte ciò comporta dei disagi soprattutto familiari nella gestione dei figli, in particolar modo se ancora piccoli, e per molte tutt’oggi ci sono ancora difficoltà a trovare un’occupazione e quando arriva, il più delle volte, è precaria. I servizi a disposizione sono insufficienti o troppo costosi, il part time non è accessibile a tutte e a volte si fanno salti mortali per seguire figli, faccende domestiche, incombenze professionali, imprevisti. Ci vorrebbe un maggior sostegno soprattutto per le donne dipendenti. A livello regionale e nazionale ci sono dei bandi di finanziamento che favoriscono l’imprenditoria femminile che consentono di realizzarsi in modo autonomo e di potersi in questo modo autogestire al fine di conciliare i tempi casa lavoro, ma purtroppo a volte non basta», sostiene Katia Todisco, responsabile area finanza agevolata presso Confcommercio Bisceglie.

«Sono sempre di più le donne costrette a rinunciare al proprio sogno d'impresa perché gestire un'attività richiede orari di lavoro più intensi e un'attenzione quasi totalizzante. Tuttavia, una donna, quando è anche mamma, spesso rinuncia al sogno d'impresa per poter gestire la vita scolastica e familiare. Sono pertanto necessarie politiche economiche e sociali di maggiore sostegno come, ad esempio, capitali di investimento in aziende già esistenti nel territorio finalizzate all'assunzione di personale a costo agevolato o sovvenzioni con centri studio e palestre che offrono servizi agevolati riservati ai figli delle donne imprenditrici», dichiara Katiuscia Nazzarini, titolare Harem Spose.

«La media europea delle donne occupate nel mondo del lavoro nella fascia tra i 20 e i 49 anni è del 76%. In Italia scende al 52%. Se poi parliamo di imprese femminili, in Italia siamo appena sopra il 22% e la regione Puglia è in linea con la media nazionale – questo il ritratto nient’affatto rassicurante tracciato da Luciana Di Bisceglie, presidente del Gruppo Terziario Donna Confcommercio Bari-Bat, nonché vicepresidente dello stesso comparto a livello nazionale – È paradossale verificare che per le famiglie italiane, e in particolare per le donne, i figli siano l’ostacolo più alto per entrare nel mondo del lavoro. Ecco, quindi, che diventano necessarie politiche rivolte alla natalità e, di conseguenza, infrastrutture a supporto della gestione dei figli. Esistono, tuttavia, bandi che hanno criteri di premialità per l’imprenditoria femminile dei quali spesso non si è a conoscenza. Il mio consiglio – conclude la presidente – è quello di rivolgersi agli sportelli provinciali di Confcommercio Terziario Donna in cui professioniste e professionisti offrono la giusta consulenza per fare impresa, e per consolidare le imprese già esistenti. Le attività produttive, le imprese costituiscono un patrimonio immenso per il nostro Paese e quando sono guidate da donne sono più solite più resilienti e innovative».

«La presenza di donne, imprenditrici, esercenti, ambulanti sul nostro territorio è importante e di grande qualità – afferma il presidente Confcommercio Bisceglie, Leo Carriera – Tuttavia siamo ancora lontani dal raggiungimento di un vero equilibrio tra generi nel mondo del lavoro. Colpevolmente lontani. Confcommercio è al fianco delle donne che vogliano intraprendere una strada professionale e imprenditoriale con strumenti di sostegno, di supporto e di incoraggiamento. Non è più tollerabile, per il nostro Paese, leggere percentuali da bassissima classifica quando si parla di occupazione femminile e di disparità di retribuzione tra uomo e donna».

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